Presentato odg al Consiglio Comunale di Bologna Europa Verde sostiene le modalità di lavoro agile (smart working) nella pubblica amministrazione: presentato ieri (lunedì 11 Aprile) l’ ODG del consigliere Davide Celli in Consiglio Comunale, che verrà votato nelle prossime sedute di Consiglio Comunale.

L’ODG, che invita la Giunta a sostenere le modalità di lavoro agile in accordo coi Sindacati, ha il sostegno di PD, M5S, Anche tu conti, Lista Lepore.

“I risvolti positivi sono numerosi: logistici (meno spostamenti, riduzione del traffico, maggiore semplicità organizzativa), economici (meno spese di gestione per spostamenti casa-lavoro), sociali (più tempo libero, migliore qualità di vita, diminuzione dello stress, aumento della performance, maggiore accessibilità alle forme di lavoro digitale per persone con fragilità) e non da ultimo ambientali in un’ottica di riduzione di emissioni, sprechi energetici e consumo di combustibili e carburanti fossili.”, commenta Valentina Marassi, coportavoce provinciale. “Anche per i datori di lavoro lo smart working è un vantaggio poiché la produttività media del lavoro aumenta e le spese di gestione delle infrastrutture sono inferiori grazie all’ottimizzazione degli spazi. Alcuni profili potenzialmente potrebbero anche essere svolti in modalità 100% agile.”

“La pandemia ha accelerato l’evoluzione dei modelli di lavoro verso forme di organizzazione più flessibili come lo smart working; la sua applicazione favorisce l’inclusione delle persone che vivono lontano dalla sede di lavoro e di chi si prende cura di bambini, anziani e disabili.” Aggiunge Danny Labriola, coportavoce. “A Bologna abbiamo avuto conferma dei vantaggi derivanti, sia nelle aziende private che negli enti pubblici, in linea con la Regione Emilia Romagna che ha già affermato di voler valorizzare lo smart working come nuova opportunità di crescita e sviluppo. Sono opportunità che coinvolgono lavoratori e datori di lavoro, ma si riflettono più ampiamente verso una maggiore sostenibilità sociale e ambientale”

Secondo i risultati della ricerca dell'Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, la possibilità di lavorare in media 2,5 giorni a settimana da casa porta un risparmio quantificabile in 123 ore e 1.450 euro annui grazie alla riduzione degli spostamenti in automobile, oltre a minori emissioni per circa 1,8 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, pari all’anidride carbonica che potrebbero assorbire 51 milioni di alberi.

“Certo, si riconosce la necessità di operare in maniera strutturale e non improvvisata per poter organicamente organizzare il lavoro dei dipendenti: la scelta di operare in smart working non può comportare una diminuzione di qualità del servizio pubblico offerto, soprattutto a quelle fasce di cittadini che necessitano di contatto umano e di relazionarsi in presenza, senza utilizzare piattaforme online con cui si rapportano con difficoltà” continua Valentina Marassi. “Lo smart working non può contrapporsi alle necessità di chi vive situazioni marginalizzate”

Concorda Danny Labriola: “E’ importante operare, come Comune, da apripista per promuovere lo smart working come strumento di beneficio sociale ed economico, e incoraggiare le aziende private a intavolare un analogo processo di ottimizzazione sul territorio bolognese.

Valorizzare la positiva esperienza del lavoro agile significa fare un altro passo verso quella rivoluzione economica, sociale e ambientale che la pandemia ha reso più che mai urgente.”

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