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- Spilamberto (appena terminato), Fiorenzuola, Parma, Sassuolo, Caorso, Monticelli, Castel San Pietro Terme, Calderara di Reno, Pontenure, tutti poli logisitci senza alcun collegamento alla rete ferroviaria, con conseguente aumento esponenziale del traffico di camion su tutto il territorio con Bologna al centro (i camion italiani sono tra i più vecchi e inquinanti d’europa).
- Ampliamento dell’aeroporto di Parma per con 12 milioni di euro della Regione per il trasporto delle merci si cargo. Questo significa 747 che pesano 500 tonnellate con una capacità di carburante di 200.000 litri, ed ⅓ del carburante viene consumato ne decollo, e conseguente aumento del traffico su camion.
- Allargamento dell’Autostrada A1 tra Modena e Piacenza
- Allargamento dell’Autostrada A3
- Allargamento dell’Autostrada A14
Che futuro ci aspetta?
La Regione dimostra di essere totalmente al palo rispetto alle esigenze attuali e di non capirle, perseguendo un modello di sviluppo e di competitività dei settori industriali ormai obsoleti e che tutti noi pagheremo in termini di salute e qualità della vita.
Lo sappiamo, l’e-commerce non si può fermare, ma la valutazione di come gestirlo va fatta in considerazione di un territorio già inquinatissimo che non può più permetterselo! La soluzione è quella di incentivare in tutti i modi il trasporto merci su ferro o su mezzi non impattanti, con clausole da rispettare per i gestori dei servizi di trsporto merci.
Silvia Zamboni ha già presentando un’interrogazione in Commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna in merito all’allungamento della pista dell’aeroporto di Parma che permetterà agli aerei cargo di atterrare con un incremento dell’inquinamento acustico e atmosferico stimato dalle 8 alle 10 volte maggiore rispetto ad oggi.
L’Assessore regionale Andrea Corsini ha purtroppo confermato la volontà della Giunta regionale di sostenere il progetto dei cargo ed il rafforzamento dei poli logistici del territorio circostante.
il tutto senza un esame complessivo in termini di impatto ambientale, emissioni climalteranti e consumo di suolo del sistema dei trasporti regionali aeroportuali, che oggi comprende ben quattro scali, per di più situati a breve distanza tra loro: Parma, Bologna, Forlì e Rimini.
La gestione regionale dei trasporti e della logistica vanno affrontate dando priorità non solo alle necessità strategiche del tessuto industriale ma anche alla tutela del territorio e della salute della popolazione residente.
LO RIPETIAMO!!! La soluzione è quella di investire sul trasporto ferroviario di merci e persone, come stanno facendo altri paesi europei a partire da Francia e Spagna, i cui governi hanno recentemente votato a favore della sospensione dei voli su rotte che possono essere coperte dal treno in meno di due ore e mezza.
I 12 milioni di euro destinati allo sviluppo dell’Aeroporto di Parma devono essere impiegati nella costruzione di un sistema di trasporto merci su ferro ambientalmente più sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico ed economico, in linea con le politiche europee e di altri paesi.
Anche nel territorio parmense ci sono imprese, come Barilla e Conserve Italia, che stanno spostando gran parte delle proprie merci dal trasporto su gomma a quello su ferro.
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