Pochi giorni fa il sindaco di Bologna ha sottoscritto, insieme ad altri 8 sindaci delle città italiane selezionate dalla Commissione europea per la “Mission Climate-neutral and smart cities al 2030”, la petizione “Un voto per il clima”; promossa da un importante gruppo di scienziati che chiede ai partiti di mettere la crisi climatica in cima all’agenda politica in vista delle elezioni del 25 settembre.

I nove sindaci hanno dichiarato di sentire “la responsabilità di guidare il cambiamento perché le aree urbane sono i luoghi dove con più intensità e frequenza si stanno già subendo gli impatti del surriscaldamento climatico, incidendo in particolare sulla parte più fragile della popolazione”.

“Siamo contenti che il nostro sindaco abbia prontamente aderito all’iniziativa degli scienziati del clima dopo che già nel settembre 2019 il Consiglio comunale di Bologna aveva approvato la dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica” affermano Danny Labriola e Valentina Marassi, co-portavoce di Europa Verde-Verdi Bologna. I sindaci firmatari dell’appello sottolineano che il tempo dell’azione è ora. Dunque, affinché le politiche per il clima non si limitino a dichiarazioni d’intenti o a firme di appelli online, proponiamo al Sindaco Matteo Lepore una serie di interventi urgenti per mostrare concretamente l’impegno del Comune su questo fronte:

1. fare rispettare l’obbligo di chiusura delle porte dei negozi, estendendolo anche a quelli con le lame d’aria, prevedendo controlli e campagne informative;

2. tutelare le aree verdi, come quella in via Decumana, piantumare nuovi alberi per aumentare le superfici ombreggiate e attenuare l’impatto delle radiazioni solari, realizzare pareti e tetti verdi;

3. desigillare il suolo individuando zone in ogni quartiere dove togliere asfalto e cemento per
restituire la permeabilità al terreno;

4. mettere SUBITO in cantiere il passante ferroviario, aumentare le corse, fissare un cronoprogramma per il completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano, attivare il biglietto unico integrato (come indicato nel PUMS) e ridurre i costi del trasporto pubblico con forme agevolate di abbonamento (non solo per studenti);

5. adottare provvedimenti urgenti per ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico e acustico prodotto dall’aeroporto Marconi;

6. censire le coperture adatte all’installazione di impianti fotovoltaici e individuare aree (parcheggi, depositi, ecc.) per la realizzazione di tettoie fotovoltaiche. Proponiamo per esempio il deposito Tper di via Ferrarese: con circa 4 ettari di superficie asfaltata coperta da pannelli sarebbe possibile proteggere i mezzi dal caldo e produrre fino a 4 GW di energia rinnovabile;

7. potenziare, come da richiesta nostra e dei sindacati, lo smartworking  nell’amministrazione
comunale, favorendo un percorso di sensibilizzazione anche nel privato, per ridurre il traffico/smog dovuto agli spostamenti casa-lavoro e migliorare la qualità della vita dei lavoratori;

8. accogliere la nostra proposta di diminuire del 20% la carne nelle mense comunali + 1 giorno a settimana senza derivati animali, per iniziare a cambiare abitudini alimentari insostenibili.

In un momento in cui le conseguenze della crisi climatica sembrano essere fuori controllo (temperature estreme, incendi, siccità), fino a incidere drammaticamente sul tasso di mortalità, la città che si definisce la più progressista d’Italia deve ambire a diventare anche la più ambientalista.

Abbiamo il dovere di fare la nostra parte, come oggi ci ricorda Piero Angela, la cui scomparsa ci addolora profondamente, anche per il vuoto incolmabile che lascerà nella divulgazione scientifica dal volto umano” – concludono Labriola e Marassi.

Categorie: Notizie

2 commenti

Francesco · 19/08/2022 alle 09:08

Bellissime proposte, efficaci e facilmente attuabili con un minimo di impegno 👍

Giorgio · 18/09/2022 alle 12:47

Sono molto preoccupato dei pesticidi tossici utilizzati che inquinano falde e aria della Padania e di tutta Italia.Considerando che la maggior parte della popolazione non sente a livello di odorato,quindi che non può tutelarsi….considerando che la maggior parte della popolazione ha un regime di vita che produce un pH altamente acido che rende i pesticidi stabili nel corpo quindi accomunabile ( residui negli alimenti,respirazione giornaliera di pesticidi ),fa sì che si accumula in ogni giornata intossicando il corpo in modo irreversibile favorendo col tempo malattie degenerative come cancro,Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla, e tante altre malattie. Considerando anche un aumento futuro delle spese sanitarie …

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